IL TESORO CHE SI CELA (Edizioni Terramarique, 2017)

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“Alberto è un poeta sincero, cristallino. Un uomo che ha saputo fuggire dalla gabbia dell’imposta quotidianità, per ritrovare la trasparenza cognitiva dell’infanzia. Per evolversi nella felice dimensione del fanciullo che snoda le catene e s’inerpica coraggioso sugli scogli della fantasia per scoprire sirene seducenti, draghi dalle celesti squame, lingue avvolgenti di tentazioni sublimi, angeli che sussurrano all’orecchio, ermellini struggenti”

Dalla prefazione a cura di Mario Agati

Premi:

  • I° Classificato IV Premio Letterario Città di Siena:

“Pubblicata all’età di soli 23 anni, la raccolta di Alberto Pinotti sorprende per il maturo registro lirico e per la consapevolezza delle descrizioni.
La mano felice dell’autore tocca con levità diversi soggetti, alternando delicate immagini ricavate dalla contemplazione della natura e riflessioni, ora gioiose, ora amare, sul senso più intimo della vita e della quotidianità.
La ricerca del ‘tesoro che si cela’  affascina il poeta, lo spinge verso nuovi lidi, lo abbarbica ad una dimensione onirica di scoperta tale da conquistare sin dalle prime pagine l’attenzione del lettore.
Come sempre accade, è nell’incertezza del viaggio che si sublimano le attese di uno spirito curioso e creativo, ben sapendo che le mete quasi mai si raggiungono pienamente, al piú si intravedono in lontananza sull’orizzonte di un mare pervaso da suadenti canti di sirene.
Quelle sirene la cui musica, con grande capacità, il giovane Pinotti riesce comunque a percepire, lasciandosi cullare, e noi con lui, dall’ipnotismo di versi carichi d’un sogno appena sbocciato”

  • Premio Giovani VII Concorso Letterario Internazionale “Le Grazie”, Portovenere la baia dell’arte:

“La natura, una volta tanto dalla parte del giusto, ha mandato la pioggia benefica ad irrorare il campo ove già stava nascosto il seme. Ogni goccia ha portato la vita e da ogni seme un virgulto fa capolino, ancora però soverchiato da ruvide zolle. Chi guarda ora quel campo crede che vi cresceranno solidi arbusti e poi piante robuste. E soprattutto ha speranza di una fruttuosa mietitura al tempo giusto. Oggi l’humus è buono, ma la pianta crescerà bene e meglio se saranno estirpate le male erbe e le eccessive fronde che tolgono vigore ai frutti acerbi. E soprattutto se quei giovani virgulti, ancora intrisi di perdonata, ingenua giovinezza, non si credessero già solide piante” 

  • Segnalazione di Merito Premio Letterario UnicaMilano 2018

“L’opera è un insieme di situazioni, di ricordi, di emozioni, quasi uno zibaldone dei sogni e delle speranze, intervallato da disegni a rappresentare il verso.”